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Ottobre 1976: siamo stati tra i pionieri  della radiofonia privata creando una delle prime "radio libere" italiane (allora si chiamavano così)
Settembre 1998: siamo stati i pionieri delle web tv, creando la prima web tv italiana, con contenuti interamente autoprodotti e di tipo educational
Gennaio 2021: a 45 anni di distanza dalle prime esperienze radiofoniche, siamo tornati a fare radio, questa volta sul web, con la stessa passione di allora per regalarti un'esperienza di ascolto online di alta qualità e unica nel suo genere. Non perderti questo nuovo capitolo della nostra storia, seguici e buon ascolto!

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frammenti di un passato presente

[...] Persino nell'autunno avanzato vidi, un anno (un 5 dicembre), ondulazioni sullo specchio, e pensando che improvvisamente stesse per mettersi a piovere fitto (dal momento che l'aria era piena di nebbia), mi affrettai a dare mano ai remi e a remare verso casa; già pareva che la pioggia stesse aumentando rapidamente, sebbene non me la sentissi sulle guance, e temevo che mi avrebbe inzuppato. Ma all'improvviso le ondulazioni cessarono perché erano prodotte dai pesci persici che il rumore dei miei remi aveva fatto fuggire in profondità, e riuscii a vedere i loro banchi via via sparire; così, dopo tutto, passai il pomeriggio all'asciutto. […] 
frammento da: “Walden ovvero Vita nei boschi” di Henry D. Thoreau, 1854, traduzione di P. Sanavio, ed. Rizzoli, 1994

Con semplici parole “E così la stagione evolveva via via nell’estate, come uno che si addentri nell’erba alta. In questo modo finii il mio primo anno di vita nei boschi; e il secondo anno fu simile a questo. Alla fine lasciai il lago di Walden ed era il 6 settembre 1847.” si conclude il racconto dell'esperimento di vita nella natura condotto dell'autore. Con altrettanta semplicità, attraverso un altro passo del libro, può essere sintetizzato il senso di questa esperienza: “Andai nei boschi perché desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita, e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto”.
Un esperimento pratico, economico, sociale e filosofico che costituisce tuttora la base “ideologica” dei movimenti ecologisti e di quanti aderiscono ai principi vegetariani e vegani: 2 anni e 2 giorni durante i quali Thoreau si ritira nei boschi vicini alla sua città di Concorde e che si affacciano sul lago Walden per vivere esclusivamente di ciò che la natura può offrire. La scelta di Thoreau, oltre ad avere contenuti pratici di immediato utilizzo acquisiti attraverso l’esperienza quotidiana, ha anche contenuti altamente simbolici, a cominciare dalla data di inizio: 4 luglio, l’anniversario della Declaration of Independence degli Stati Uniti diviene anche la sua dichiarazione di indipendenza da tutte quelle convenzioni, consuetudini e abitudini che fanno parte della vita sociale ma che dalla vita sociale sono state alterate al punto da alterare anche il rapporto dell'uomo con la natura e l'ambiente in cui vive. “Less is more” sembra essere la formula scoperta dall'autore, applicabile ad ogni ambito della vita: lavorare tanto per accumulare beni che dovrebbero renderci più liberi, ad esempio, oltre a danneggiare la natura, in realtà ci rende schiavi di un sistema distorto basato sul consumismo e sul profitto. Consumare meno significa, quindi, avere la necessità di lavorare di meno, preservare la natura e avere più tempo da dedicare a sé stessi per goderla. Se ciascuno vivesse con semplicità e si nutrisse soltanto del proprio raccolto, gli basterebbe un campo di pochi metri e non sarebbe legato a un bue o a un cavallo:
“io non ero schiavo di una casa o di un campo”; “gli agricoltori danno al bestiame granoturco di propria produzione e nei negozi comprano farina di frumento di prima qualità a prezzo ben più alto e non necessariamente più sana”. Questi e altri principi fanno parte del volume, scritto in una prosa ottocentesca di non proprio agevole lettura ma che conferisce un fascino del tutto unico all’opera, costellata anche di suggestive descrizioni delle sue osservazioni naturalistiche, riferimenti filosofici e mitologici.
Questo libro è stato selezionato e presentato da L. Proietti & A.I. Hally - © Radio RRS971*


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WHEN IN ROME: eventi selezionati per voi da Radio RRS971*

Gladiatori nell'Arena. Tra Colosseo e Ludus Magnus 
Una installazione multimediale permanente e una esposizione temporanea
fino al 07/01/2024 al Parco Archeologico del Colosseo ai Fori Imperiali - Via dei Fori Imperiali

Logo Radio Radio Roma Sperimentale 97.1 MHz (1976)

RRS971* - how all started:
file rouge 1976-2021
(and beyond)

OTTOBRE 1976. L'idea di RRS-Radio Roma Sperimentale 97,1 MHz prende forma nei primi  del 1976 ed è, quindi, una delle prime “radio libere” italiane (allora si chiamavano così) ed è la seconda emittente nata nella Capitale. L’aggettivo stesso “sperimentale”, parte integrante della denominazione, caratterizzava l’innovatività e il carattere pioneristico (e anche un po' "piratesco") dell’iniziativa ideata da Luigi Proietti e portata a compimento grazie alla collaborazione preziosa di Maurizio Monciotti e di un gruppo di studenti dell’Istituto tecnico per le Telecomunicazioni e l’Energia Nucleare “Enrico Fermi” di Roma ai quali si sono poi unite altre amiche ed altri amici, nonché altri amici delle amiche e amiche degli amici, fidanzate e fidanzati in composizioni variabili, curiosi, passanti, etc. proprio come in una commedia di Feydeau. Insomma, l'età era quella che era e i tempi anche. Del resto, c'era molto da fare e c'era spazio per chiunque sapesse fare qualcosa di utile. La radio cresce in fretta alimentata dalla giovane età e dalla passione e si potenzia fino a coprire buona parte della regione. Ma cresciamo anche noi e inevitabilmente la Vita ci porta a fare delle scelte che prevedono percorsi professionali diversi.
GENNAIO 2021. A distanza di 45 anni dalla sua nascita, Radio Roma Sperimentale 97,1 MHz torna a far sentire la propria voce e la propria musica, con l’iconica denominazione contratta in RRS971*. Questa volta non ci sono più trasmettitori e amplificatori valvolari, antenne in cima a palazzi da orientare verso ripetitori che irradiavano un segnale che, seppure potente, raggiungeva pur sempre un ambito locale; non ci sono più mixer analogici, piatti Lenco e Thorens sui quali giravano LP e 45 giri fruscianti dalle copertine artistiche variopinte, magnetofoni, stereo8 e musicassette con nastri aggrovigliati da riparare al volo con la Bic e lo Scotch mentre si parla al microfono. Questa volta si trasmette sul web attraverso la rete Internet e la platea è tutto il mondo.   segue >>>

last but not least...

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Che ci seguiate per un minuto o per sempre, buon ascolto!

ottobre 1976: RRS 97,1 MHz

gennaio 2021: RadioRRS971.online

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