RRS971* - how all started:
file rouge 1976-2021
(and beyond)

Gli ingombranti scaffali pieni di vinili sono stati sostituiti da unità di memoria sempre più performanti o, come nel nostro caso, risiedono sul cloud, e la parte audio viene elaborata e diffusa con regìe e infrastrutture tecnologiche digitali. A dire il vero, è tutto un po’ più asettico, più freddo rispetto a quando iniziammo. Manca l'odore dello stagno delle saldature fatte al volo, quello gommoso del rivestimento dei cavi delle antenne, l'odore dei liquidi per pulire i vinili o quello del cartone delle copertine degli LP e la fibrillazione alla vista del sinistro rossore che si irradia dalle griglie di raffreddamento del trasmettitore per una valvola incandescente . A proposito, iniziammo con il vecchio trasmettitore di un bombardiere della II Guerra Mondiale - acquistato in un deposito di surplus militare - e magicamente revisionato e accordato con un'antenna ground-plane sulla nostra frequenza di 97.1 MHz dal mitico Guglielmo Monciotti: insomma, più "sperimentale" di così la nostra radio non poteva essere. Ma in breve tempo, la radio decollò, gli ascolti salirono alle stelle (e senza il supporto del social!) e, grazie alle consistenti entrate della pubblicità, rinnovammo e potenziammo gli impianti coprendo con il segnale gran parte della regione. Era tanto. Ma ora la platea è il Mondo. I nostri Collaboratori parlano in diretta dai quattro angoli del pianeta: rispetto a 45 anni fa, tante cose sono cambiate – o non esistono più da decenni – quindi, lungi dall’essere un’operazione nostalgia, questa nuova e appassionante sfida è piuttosto un "fil rouge" che continua a svolgersi in avanti lungo i decenni, attraversando simbolicamente due secoli e due millenni ma segnando, oggi come allora, la medesima voglia di dire la nostra, di essere diversi, di fare quello che ci piace, nella maniera migliore e con il gusto sperimentare, di metterci alla prova, di migliorare giorno dopo giorno. Nonostante le difficoltà indotte dalla pandemia in corso e dalle diverse crisi, endemiche anche loro nel nostro Paese. Ma noi siamo cittadini del mondo e, quindi, andiamo avanti.

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